Recensione
sabato 23 marzo 2024
Recensione: Dopo le esequie di Agatha Christie
by
Leryn
Ciao Lettori! #readchristie2023
Pubblicato nel 1953, "Dopo le esequie" prende avvio dall'infelice uscita di un'eccentrica componente della famiglia Abernethie, la quale sostiene che il fratello non sia morto per cause naturali. I parenti non sembrano inizialmente dar peso alle sue parole, ma quando Cora viene assassinata il dubbio che sia stata messa a tacere non sembra più così irrealistico.
Un caro amico del defunto Richard, Entwhistle, inizia con discrezione a vagliare gli alibi di coloro che trarrebbero vantaggio dalle dipartite, ma si ritrova invischiato in una fitta rete di bugie, tradimenti e malignità. Ognuno dei presenti al funerale potrebbe infatti essere coinvolto in entrambi gli omicidi per risanare così i debiti, aiutare il proprio innamorato, cambiare vita o semplicemente per vendetta.
L'arrivo di Poirot non sblocca la situazione, al punto che il nostro belga finisce per sospettare di tutto e tutti, pregando persino una delle testimoni di sforzarsi di ricordare il particolare stonato da lei colto.
La Christie ha forse un tantino esagerato nella caratterizzazione di Poirot che sembra darsi troppe arie per essere un vero investigatore. Il suo atteggiamento appare ancora più caricaturale se lo confrontiamo con la serietà di Entwhistle che tutto sommato non se l'è cavata poi così male nell'indagine.
In questo volume troviamo, infine, enunciato il famoso "Teorema Christie": se sai cucinare e occuparti della casa, vali un patrimonio.
La validità del Teorema si concretizzerà nel 1957 in "Istantanea di un delitto" in cui Lucy Eyelesbarrow si ritroverà con una pioggia di dichiarazioni d'amore, una più singolare dell'altra, mentre cucina manicaretti.
Voto:4/5
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