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lunedì 25 marzo 2024

Recensione: Un'estate in montagna di Elizabeth von Arnim

 

Recensione


Chi mi conosce sa che ogni tanto abbandono i fantasy per dedicarmi ai classici ottocenteschi, ma quando un'amica mi ha proposto "Un'estate in montagna" (1920) di Elizabeth von Arnim non ho potuto rifiutare, perchè adoro anche andare alla scoperta delle grandi autrici britanniche.
📗 La von Arnim ha ambientato il suo romanzo al termine della prima guerra mondiale sulle montagne svizzere. La protagonista si è rifugiata lì, dopo essere scappata dall'Inghilterra, per ritrovare un briciolo di serenità dopo una serie di lutti, ma inizialmente l'idilliaco paesaggio che la circonda non sembra destare in lei alcun interesse.
📔 Le sue giornate scivolano via una dopo l'altra, fino alla comparsa di due esauste vedove inglesi. Kitty e Dolly, sorelle dal temperamento diversissimo, dopo alcune iniziali remore accettano l'ospitalità della benestante Elizabeth, ma conservano una certa ritrosia riguardo al loro passato.
📕 Quando Elizabeth riesce finalmente ad ottenere delle confidenze la sorpresa è notevole: Dolly ha avuto una vita matrimoniale sopra le righe e tutto ciò è fonte di grande imbarazzo per Kitty.
📘 A scombinare il precario equilibrio raggiunto dalle tre signore ci penserà l'anziano, ma ancora vitale zio Rudolph. Pastore anglicano dalla scarsa pazienza, l'uomo tenterà strenuamente di corteggiare una delle vedove, ma solo l'aiuto di Elizabeth gli permetterà di avere una vera chiacchierata vis-a-vis.
📙 Per saperne di più sulla vita sentimentale di Rudolph vi toccherà leggere il volume o trovare qualcuno che ve lo racconti, io serberò il segreto.
 
Voto: 4/5

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