Recensione
domenica 15 settembre 2024
Recensione: Barbizon Hotel di Paulina Bren
Prima recensione per una Challenge incentrata su storie ambientate in alberghi realmente esistiti o di fantasia. Dato che l'obiettivo del mese del #bookstagramhotel consisteva nel completare un volume ambientato in America ho colto la palla al balzo recuperando l'appassionante testo di Paulina Bren.
Inaugurato nel febbraio del 1928 a New York divenne il sogno di tutte le giovani americane ambiziose. Le ospiti dell'hotel venivano rigidamente selezionate e nessun uomo poteva superare la lobby, ma il severo regolamento era compensato dalla possibilità di avere una piscina interna all'edificio, una biblioteca, la sala da concerti, atelier per dipingere e negozi a cui si accedeva senza dover uscire dal fabbricato.
Tutto ciò che una ragazza poteva desiderare sembrava a portata di mano se si alloggiava al Barbizon e si stringeva amicizia con le persone giuste. Quelle stanzette con il copriletto a fiori hanno ospitato Grace Kelly, Liza Minelli, la sopravvissuta del Titanic Molly Brown, Joan Didion e Silvia Plath che ha narrato la sua esperienza nel romanzo "La Campana di vetro".
Il Barbizon Hotel ha legato il suo nome alla scuola per segretarie di Katharine Gibbs.
Dopo essere rimasta vedova la Gibbs si è reinventata formando le migliori dattilografe di tutti gli Stati Uniti, collaboratrici brillanti e richiestissime da industriali, uomini d'affari ecc
Uno stretto legame l'hotel lo ha anche intrecciato con "Mademoiselle" la rivista d'avanguardia diretta da Betsy Talbot Blackwell.
Le praticanti che accedevano allo stage della durata di un mese presso la sua redazione erano alloggiate al Barbizon e potevano quindi vivere in un ambiente altolocato mentre rubavano i segreti del mestiere alle penne più graffianti al servizio di BTB.
La rivista pubblicò persino testi di Moravia e quelli di due emergenti, tali Truman Capote e Flannery O'Connor.
Attraverso interviste e un'intensa ricerca di archivio la Bren ricostruisce l'ascesa e il fallimento di un sogno americano, svelandone non solo le luci, ma soprattutto le mille difficoltà affrontate da chi voleva emergere a tutti i costi.
Voto: 5/5
Quale testo vi sta tenendo compagnia?
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