Mackenzi Lee con "Loki, Il giovane dio dell'inganno" riesce a regalare nuova linfa a un personaggio amatissimo, irrestibile anche in giovane età , quando è alla ricerca del suo posto nel mondo.
Il confronto con Thor, a cui è costantemente paragonato, mortificherebbe chiunque, ma Loki non si piange addosso e non perde occasione per tentare di dimostrarsi degno del trono di Asgard.
Aveva affinato da solo tutte le sue abilità , ottenendo una padronanza dei propri poteri grezza, elementare e scarsa in modo frustrante. Poteva percepire la sorgente dentro di sé, profonda e ricca, ma non riusciva a trovare il modo di attingervi.
L'inesperienza lo porta, sfortunatamente, a commettere degli errori, alcuni lo tormenteranno nel profondo, ma una volta superati i suoi pregiudizi, si dimostra altruista e animato da sentimenti profondi.
L'amore è uno di questi ed è bellissimo come l'autrice riesca a descrivere la confusione che agita il cuore di Loki quando è vicino alla donna di cui è innamorato.
Scopriamo come si è costruito la sua corazza, prova dopo prova, camminando in una Londra sporca e fumosa insieme ai componenti della SHARP Society, con i quali, dopo un primo turbolento incontro, instaura una tregua e, in seguito, una relazione più che civile.
Al principe di Asgard. Possa cospirare con gli umani per molti felici anni a venire.Per la prima volta Loki si sente apprezzato, il suo parere è tenuto in considerazione ed è costretto ad ammettere che gli abitanti di Midgard (i terrestri) non sono incivili come riteneva.
Theo, uno dei personaggi migliori del libro, riesce pian piano a scalfire le sue resistenze, dando vita a dialoghi emozionanti e siparerietti uno più divertente dell'altro.
Non so se l'autrice ha in programma di scrivere il seguito o se il romanzo nasce come autoconclusivo, ma sarebbe stupendo se concedesse più spazio a Theo, lui deve ancora togliersi dei sassolini dalla scarpa.
Uno dei motivi per cui vi consiglio di leggere "Loki, Il giovane dio dell'inganno" è rappresentato efficacemente da una frase della Signora Sharp: "C'è sempre una scelta".
Ognuno di noi è il fautore del proprio destino: è possibile cambiare direzione
anche quando la strada che stiamo percorrendo sembra già tracciata.
Occorre molto coraggio e sarà certamente faticoso, ma nessuno può decidere per noi o plasmarci a sua immagine.
Odino vorrebbe che Loki non si dedicasse alla magia, pur consapevole che essa è parte di lui e non si sforza di comprenderlo come un padre dovrebbe fare con un figlio.
E' il suo atteggiamento distaccato e prevenuto a causare la rovina della famiglia, come in un bizzarra legge del contrappasso.
Se Loki diventa un villain con i fiocchi è "merito" dell'ambiente opprimente in cui è cresciuto, delle ingiustizie subite e della solitudine divorante che ha vissuto sulla sua pelle.
Gli spetta di diritto un posto accanto alle grandi nemesi della letteratura, tra Voldemort e Sauron.
Non vi svelo nulla in merito a L'incantatrice, ma occhio ai suoi trucchetti di magia, vigilanza costante!
Voto: 4/5
2 commenti:
L'ho aggiunto alla mia lista :)
Mi fa piacere ^^ E' davvero una bella lettura!
Un salutone
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