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lunedì 7 ottobre 2019

Recensione: Downton Abbey (Sceneggiatura Prima Stagione)


Titolo: Downton Abbey (Sceneggiatura completa Prima Stagione)

Autore: Julian Fellowes

Editore: Neri Pozza


Sinossi

È il 15 aprile 1912 quando il Titanic affonda e più di 1500 persone perdono la vita. La notizia della tragedia fa il giro del mondo. Quando arriva tra le verdi campagne dello Yorkshire, in Inghilterra, nella tenuta di Downton Abbey, il conte e la contessa di Grantham appaiono più sconvolti e turbati di chiunque altro. 
Lo stesso destino che non ha concesso loro un figlio maschio, ma soltanto tre femmine, Mary, Edith e Sybil, gli ha appena strappato anche il legittimo erede della loro proprietà, Patrick Crawley, morto a bordo del transatlantico. 
Ora il nuovo beneficiario è Matthew, cugino di terzo grado della famiglia, un uomo "inopportuno", "scandaloso", che, in spregio a ogni nobile tradizione e costume, lavora per vivere.


Recensione
 
Il 24 ottobre arriverà in Italia il film Downton Abbey, basato sull’omonima e fortunata serie tv che probabilmente molti di voi conosceranno. Se così non fosse, vi suggerisco di mettervi in pari leggendo la sceneggiatura della prima stagione con le brillanti note di regia di Julian Fellowes. 
Vi imbatterete in molti dettagli curiosi relativi al cast, ai look sfoggiati dai protagonisti, ai dialoghi e apprezzerete alcune scene tagliate nella versione televisiva, ma interessanti per chi vuole scoprire tutti i dettagli di questa incredibile storia. 
Personalmente conoscevo solo alcuni estratti della serie tv e di conseguenza mi sono accostata alla lettura con grande curiosità e alte aspettative. Ho terminato il volume nell’arco di due giorni e poi, lo ammetto, ho cercato informazioni online sull’evoluzione della storia. 
Quando si mette (virtualmente) piede a Downton Abbey si resta stregati dal fascino di questa lussuosa dimora e dei suoi occupanti, le cui vite ci vengono svelate tra colazioni, pranzi e cene carichi di avvenimenti.
Se i nobili abitanti dei piani superiori affrontano crisi, proposte di matrimonio, s’innamorano e litigano, non meno movimentata si rivela la vita nelle cucine e le mansarde: c’è sempre qualcuno pronto a spettegolare, a rubare il lavoro al collega e a nascondere un segreto. 
Tra tutti i personaggi presenti ho adorato Bates, il valletto del conte Grantham per il suo senso del dovere, la fragilità e l’amicizia che ha saputo offrire a chi come lui si guadagna da vivere servendo gli altri. 
L’evoluzione che compie è senza dubbio uno dei punti di forza della storyline relativa ai domestici della tenuta, così come tra le gentili signore si distinguono Isobel e Violet, rispettivamente la madre di Matthew e la suocera di Cora (contessa di Grantham). 
La prima è una donna moderna, fermamente intenzionata a non recitare il ruolo di padrona di casa remissiva e incompetente, ma desiderosa di essere parte del cambiamento che auspica nel mondo che la circonda; la seconda è invece ancorata ai suoi privilegi e alla gabbia dorata nella quale è sempre vissuta, ma per amore della sua famiglia, sarà rivedere i suoi rigidi punti di vista e scoprirà che il mondo non si distingue nettamente in bianco e nero.

Voto: 5/5