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domenica 9 febbraio 2020

Recensione: "Ogni giorno è un buon giorno" di Noriko Morishita


Titolo: Ogni giorno è un buon giorno - Quindici gioie che il té mi ha insegnato
Autore: Noriko Morishita
Casa editrice: Giulio Einaudi Editore
Data di pubblicazione: 28 gennaio 2020


Sinossi


Guarda il mondo intorno a te come se fosse la prima volta. 
Ascolta la natura, asseconda le stagioni. 
Obiettivi a cui tutti aspiriamo, certo, ma che non sappiamo mai come raggiungere. 
Non lo sapeva nemmeno Morishita Noriko quando, ventenne, cominciò a frequentare le lezioni della signora Takeda per eseguire la cerimonia del tè. Né sapeva che quelle prime lezioni erano l’inizio di un cammino che sarebbe durato tutta la vita.
La cerimonia del tè è uno dei riti tradizionali piú affascinanti del Giappone.
Con quella sua ritualità che immutata attraversa i secoli, la cerimonia del tè sembra qualcosa di molto lontano dalla vita di tutti i giorni.
I momenti dedicati alla cerimonia del tè, ai suoi riti, alla meditazione che impone e, contemporaneamente, dischiude diventano momenti per trovare un senso alle prove che la vita mette davanti a Noriko: un matrimonio annullato poche settimane prima della cerimonia, il tentativo di conciliare il lavoro con il privato, un trasferimento oltreoceano… 
Il caos della vita si riconcilia nel tempo concentrato di una tazza di tè. 
Recensione 
Uno degli obiettivi della Guess My Book Challenge prevedeva di leggere un volume di un autore/autrice giapponese. Onestamente non sono molto preparata sui romanzi scritti dagli autori del Sol Levante: ho letto "Kafka sulla spiaggia" di Murakami alcuni anni fa e pochissimo altro, quindi trovare un testo che potesse piacermi è stato difficile.
Dando un'occhiata alle nuove uscite della Einaudi sono rimasta colpita dalla cover di questo libro con un semplice tatami, due persone sedute ad ammirare il paesaggio e il ciliegio in fiore. La Sinossi mi ha dato il colpo di grazia, dato che la cerimonia del tè è un evento a cui vorrei tanto assistere, perchè la cultura nipponica mi affascina e leggo sempre con grande attenzione gli articoli pubblicati sul blog Giappone Mon Amour, sulle riviste e sui blog di viaggio.
  La traduttrice, Laura Testaverde, è stata davvero bravissima nel restituirci le atmosfere magiche della Morishita che racconta del suo incontro con un'antica arte e di come la sua vita sia cambiata da quando la pratica.
Noriko inizia quasi per caso a studiare la cerimonia del tè, preoccupandosi inizialmente solo della sequenza da memorizzare e dei nomi degli utensili, ma riuscendo poi a cogliere i messaggi che si celano dietro questa tradizione. I capitoli andrebbero assaporati un pò alla volta, per comprenderli a fondo e provare a migliorare le nostre giornate.
Siamo tutte come la giovane protagonista: prima immerse nella vita universitaria, poi una volta laureate alla ricerca di un lavoro, incappando magari in una sonora delusione d'amore, confrontando le nostre giornate con quelle delle compagne di scuola che invece hanno bimbi, mariti, occupazioni a tempo indeterminato, domandandoci cosa abbiamo sbagliato. 
Non ci permetteva mai di fermarci. Non ci era consentito di attaccarci a quanto ormai apparteneva al passato. 
 Come le regole del tè cambiano in ogni stagione, così noi dobbiamo abituarci alla vita, attraversandola e sentendoci sempre pronti a ricominciare, dimenticando il passato per concentrarci sul futuro. 
Questo non significa ovviamente essere superficiali, ma vivere il momento presente e mettere l'anima nel nostro lavoro. Non tutti hanno la fortuna d'incontrare una maestra Takeda, come la protagonista, ma ci sono tante persone da cui possiamo trarre ispirazione: la tecnologia ormai ci permette di entrare in contatto con chi abita dall'altra parte del mondo. E' l'uso che facciamo degli strumenti a nostra disposizione che rivela chi siamo davvero e cosa vorremmo essere.
Noriko Morishita si è soffermata anche sull'importanza del contatto con la natura, particolare che nelle città in cui viviamo, grigie e inquinate, sembra essere stato dimenticato.
Avete notato che nei film le scene più emozionanti hanno per sfondo un tramonto, la pioggia o un cielo stellato? 
Sono quelli i momenti in cui ci sentiamo davvero vivi e pieni d'emozioni.
Quando siete felici fateci caso, forse è merito di un albero fiorito.
Voto: 4/5.

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