Ci sono molti tipi di coraggio, Fionn. Spesso i viaggi interiori in cui ci imbarchiamo sono più difficili di quelli che si affrontano sul mare più tempestoso.
lunedì 3 febbraio 2020
Recensione: "Il Custode delle Tempeste" di Catherine Doyle
Titolo: Il Custode delle Tempeste (Trilogia Storm Keeper #1)
Autore: Catherine Doyle
Casa Editrice: Mondadori
Data di pubblicazione: 12 marzo 2019
Sinossi
A ogni generazione, l'isola di Arranmore sceglie un Custode delle
Tempeste
che incarni il suo potere e difenda la sua magia se il Nemico
dovesse tornare.
E per il nonno di Fionn è giunto il tempo di cedere il
passo al nuovo Custode.
Fionn ha il terrore del mare, tanto che quando
approda ad Arranmore per l'estate,
vuole solo tornare sulla terraferma.
L'isola della sua stirpe, però, lo aspetta da molto tempo e lo reclama a
sé, rivelandogli la sua magia. Presto Fionn si lascerà sedurre dalla
ricerca di una grotta sommersa,
capace di esaudire i desideri.
Ma una
forza malvagia si sta destando nelle profondità dell'isola,
ed è più
vicina a lui di quanto non immagini.
Recensione
“Il
Custode delle tempeste” è entrato subito nella mia wishlist, su consiglio di
diverse blogger che stimo, ma tra lo studio e gli impegni ho rimandato, fino a decidermi a gennaio, grazie alla To Be
Read Challenge di Chronicles of a Bookaholic e Airals World - Se ne leggon di
libri.
Il
tema del mese era infatti un fantasy ed è planato sul mio comodino virtuale,
giusto in tempo per l’uscita del secondo volume della serie, intitolato “I Guerrieri delle maree”, il 18 febbraio.
Si
è rivelato una lettura scorrevole che certamente incuriosirà gli appassionati
di questo genere letterario, perché l’autrice ha creato un’isola davvero
speciale la cui storia affonda le radici in un tempo lontano, ma ha conseguenze
imprevedibili sul presente.
Il protagonista, Fionn, non ha mai conosciuto il
padre: leggendo il libro sembra quasi di percepire il suo dolore e la voglia di
essere trattato come un adulto.
Tanti segreti gli
sono stati nascosti e ogni volta che scoperchia il suo personale vaso di
Pandora ci si domanda come reagirà .
Su Arranmore la sua unica guida è nonno
Malachy, la cui forza si sta lentamente sgretolando, sotto gli occhi
indifferenti della nipote Tara, impegnata a correre dietro a un ragazzo viziato
del quale è invaghita.
L’espediente attraverso il quale la magia fa capolino
nella narrazione è originale, non credo di aver mai letto nulla del genere,
perlomeno in Italia.
Ho inoltre particolarmente apprezzato i flashback che punteggiato
il romanzo, regalandoci un’avventura che si snoda con coerenza in diversi piani
temporali, una soluzione che potrebbe aprire infinite possibilità a Catherine
Doyle.
Il
personaggio di Morrigan è inquietante al punto giusto, anche se mi aspettavo
degli interventi più decisi da parte sua:avrà di sicuro degli assi nella manica che
non esiterà a giocare per riguadagnare la tanto agognata libertà .
Menzione
speciale per Shelby, la nostra Hermione Granger isolana, la cui parlantina e
intelligenza la rendono un’alleata davvero preziosa e chissà magari anche la
compagnia perfetta per Fionn.
Voto:4/5
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento