Follow Us @soratemplates

mercoledì 26 febbraio 2020

Recensione: "Notti in bianco, baci a colazione" di Matteo Bussola

Titolo: Notti in bianco, baci a colazione
Autore: Matteo Bussola
Casa editrice: Giulio Einaudi Editore
Data d'uscita: 24 maggio 2016


Sinossi
 Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. 
Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. 
Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. 
Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. 
Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. 
Nell’«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.


Recensione

Leggere "Notti in bianco, baci a colazione" è una vera e propria coccola che mi sono concessa in un periodo in cui sono davvero esausta. 
Non fa ingrassare come la sua "collega" cioccolata calda e mi ha regalato molti sorrisi, qualche lacrimuccia e una pioggia di citazioni per la mia agenda. 

Il cuore è come un grande armadio [...] Ci sono dentro le persone che hai scelto, poi ci sono i ripiani dei baci, i cassetti degli abbracci, gli appendini degli sguardi, gli scaffali del male e quelli del bene. Tutto.

Senza mai annoiare, l'autore ci racconta la bellezza della quotidianità in una casa in cui l'amore è un ingrediente presente in ogni pasto. 
Le voci delle bimbe si mescolano a quelle dei genitori, a cui fanno eco gli abitanti della cittadina e gli sconosciuti di passaggio, tratteggiati con pochi dettagli, ma impossibili da dimenticare. 
Di fronte a questo libro potete adottare due strategie: leggerlo velocemente, quasi senza soste (sono 184 pagine) oppure gustarlo lentamente alla fermata dell'autobus, alla Posta, sulla metro e lasciarvi cullare dalla magia della scrittura. 
Bussola non descrive un mondo in cui tutti gli ingranaggi girano nel verso giusto, ma affronta a viso aperto, con delicatezza e positività, le piccole seccature in cui un uomo si può imbattere, non perde occasione per insegnare alle figlie a credere in loro stesse e ci ricorda che tutti abbiamo la possibilità di migliorare il mondo in cui viviamo. 
Il razzismo ci riporta indietro nel tempo, voltando le spalle al nostro passato, in cui i migranti erano gli italiani che andavano a cercare lavoro in Germania o persino in America. Senza abbandonarsi alla retorica, l'autore ci ricorda come un piccolo gesto possa contribuire a migliore la giornata di qualcun altro.
Nel volume, bellissime parole sono dedicate alla sua Paola, l'altra faccia della medaglia di casa Bussola, che annovera tra le sue fatiche letterarie la sceneggiatura del magnifico "Numero Duecento" di Dylan Dog, uno degli albi più intensi che io abbia mai letto, e diversi thriller.
Non so se le loro bimbe, da adulte, si dedicheranno alla scrittura, ma di sicuro sanno già assegnare le giuste priorità nella vita, perchè la loro domanda più importante è:

Stasera prendiamo la pizza?

Voto: 5/5  

1 commento:

Chicca Blog Librintavola ha detto...

romanzo dolcissimo. mi sono divertita a leggerlo