Recensione
Pubblicato nel 1968, è uno degli ultimi romanzi della Christie che ci ha lasciati nel 1976.
Il volume ha per protagonisti Tommy e Tuppence, la coppia di investigatori da lei ideata nel 1922 in "Avversario segreto"
I due, in questo giallo, hanno ormai raggiunto la pensione, ma conservano ancora una mente brillante e la totale mancanza di autoconservazione.
Tuppence, in particolare, corre una serie incredibile di rischi che finiscono quasi per costarle la vita. Mi sarei aspettata più prudenza e maturità da una donna col suo background, mentre Tommy è quasi assente nel testo, tutto preso da una riunione del controspionaggio.
La vicenza ruota intorno a una misteriosa proprietà a Sutton Chancellor che Tuppence ha scorto di sfuggita dal finestrino del treno e poi ritrovato rappresentata in un quadro. La dimora sembra essere stata sede di tetre vicende e a distanza di anni è ancora oggetto di pettegolezzi.
È però la singolare scomparsa di un'arzilla vecchietta, ospite di una casa di riposo, a spingere Tuppence ad impegnarsi nelle indagini.
La Christie tratteggia con la solita cura il carattere dei vari abitanti del paesino, gettandoci una consistente dose di fumo negli occhi.
Il colpevole è veramente difficile da individuare, quindi preparatevi ad un finale inaspettato in cui amore e morte sono strettamente legati.
Voto: 3,5/5
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