Recensione: Le due torri di J. R. R. Tolkien

 

Recensione

Ciao amici! "Le due torri" è il volume che preferisco della celebre trilogia di J. R. R. Tolkien per la presenza di Èowyn e Faramir, oltre che naturalmente degli Ent.

Pippin e Merry si dimostrano più maturi rispetto al volume precedente, al punto che il loro contributo si rivela fondamentale per sventare le malvage trame di Saruman. La curiosità di Pippin, mai sedata, lo espone però ad un grave pericolo e solo il provvidenziale intervento di Gandalf impedisce che Sauron scopra dei particolari fondamentali della missione.

Mi si è stretto il cuore leggendo le peripezie affrontate da Sam e Frodo, dispersi in una terra ostile, completamente circondati da nemici. Il loro è un compito difficile, reso ancora più faticoso dalla tossica presenza di Gollum.

Frodo ha pietà di lui, perchè è consapevole di come l'Anello possa distruggere il corpo e lo spirito del Portatore, ma la sofferenza che prova obnubila il suo ragionamento, al punto da non percepire le cattive intenzioni che animano Gollum. Sam, invece, non cessa di guardarsi le spalle e nei momenti di difficoltà sfoggia un coraggio da leone, degno di un guerriero elfico.

Tra le mie sequenze preferite si annoverano la scena in cui Gandalf fa irruzione nel palazzo di Théoden, sciogliendo l'incantesimo di cui lui è vittima e allontanando l'abietto Grima oltre che i colloqui tra gli hobbit e Faramir. Oltre ad essere valoroso, lui è abilissimo nel leggere i cuori dei suoi interlocutori, al punto da comprendere velocemente la causa della caduta dell'ambizioso Boromir.

Nei prossimi giorni pubblicherò la recensione di "Il ritorno del re", la degna conclusione di questa epica passeggiata nella Terra di Mezzo. Rileggere la saga mi ha riempita di gioia, è stato come ritornare a casa.

Nel 2024 cercherò di dedicarmi anche a "Lo hobbit" per scoprire in quali guai i nani hanno trascinato Bilbo.

Voto: 5/5

Quali sono i vostri libri coccola?