Recensione
Ciao amici! Novembre è volato ed è arrivato il momento di parlarvi del volume letto per la #readchristie2023 : "Nella mia fine è il mio principio".
L'edizione originale viene data alle stampe nel 1967 con il suggestivo titolo di "Endless night", ispirato ad una lirica di William Blake.
I romanzi della Christie che non hanno per protagonisti Miss Marple o Poirot purtroppo non riescono mai a coinvolgermi al 100%. Nel caso di "Perchè non l'hanno chiesto ad Evans?" o "Destinazione ignota" la trama mi aveva però comunque incuriosita ed alcuni personaggi si erano rivelati tutto sommato interessanti.
Nel giallo letto questo mese invece l'intreccio mi ha lasciata insoddisfatta, idem il punto di vista e le diverse figure che ruotano intorno a Campo degli zingari le ho trovate poco definite, ad eccezione di Santonix che è fin troppo presente.
Forse non era il momento giusto per dedicarmi ad una lettura di questo tipo, così diversa dai romanzi con la vecchiettina che conosce mezzo villaggio o il baffuto belga che sorseggia un tè, ascoltando le bizzarre teorie di Hastings.
Può darsi che l'autrice volesse bissare il successo ottenuto con un suo celebre scritto del 1926, di cui non cito il titolo per non spoilerarvi nulla, ma se avesse inserito più scene d'azione e meno riflessioni la trama si sarebbe certamente rivelata più vivace ed incalzante.
Voto: 2.5/5
Nessun commento:
Posta un commento