Recensione
Ho appena terminato questo volume di Simenon per la sfida #bookstagramhotel e lo classifico come "nì" perchè troppo lontano dalle mie corde.
Pubblicato in lingua originale nel 1942 e tradotto in italiano tra il 1949 e il 1959, ha un intreccio interessante anche se i personaggi secondari restano quasi sempre sullo sfondo, schiacciati dalla forte personalità di Maigret.
Il Commissario, a differenza dei colleghi Miss Marple e Poirot, è sposato e privo di quella passione per i pettegolezzi che anima la cara vecchietta e delle piccole manie che rendono unico il mio amato belga.
Maigret è però senza dubbio un abile segugio; quando si ritrova invischiato in un caso non lesina gli sforzi per interrogare i sospetti, raccogliere gli indizi e salvare un povero diavolo ingiustamente incriminato.
Lo stile di scrittura, lento e intriso di particolari di contorno, mi ha affaticata molto e l'idea di abbandonare il libro si è più volte affacciata alla mia mente. Ho resistito solo per completare la sfida di lettura, non avendo a disposizione una valida alternativa.
Voto: 3/5
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